Share This Article
Questi luoghi comuni ormai non sono più quelli di una volta.
Ebbene si, l’Università di Bari mi ha sbattuta fuori con 110 e lode, però.
Ho finalmente concluso il mio percorso con una tesi, cito le parole del mio correlatore, rivoluzionaria nel mio corso di Laurea.
La casa dove realtà e spettacolo convergono dentro lo schermo. Il caso “Grande Fratello”.
E mentre il mio correlatore descriveva la mia ribellione al sistema chiuso di Unibah, io smanettavo con un pc cercando di recuperare la mia presentazione.
“Mi scusi Prof. io ho un Mac, di windows non ci capisco più nulla”
Lui mi guarda come a dire “Ma lei fa tutta la convergente e poi non converge?”
E a me sarebbe piaciuto tanto dire:
“Sa prof, sono in viaggio dalle 9, arrivata qui ho aspettato 6 colleghi e le relative presentazioni dei loro relatori e correlatori, ho notato che il loro discorso si sentiva come la voce di Virginia Raffaele quando cambia stazione della radio, lei non crede che oltre all’ansia da prestazione rivoluzionaria io abbia la strizza che questi non mi capiscano per un problema di audio? Che il concetto di L’attesa del piacere è essa stessa il piacere vale solo se ti devi tracannare litri di Campari?”
Ho deciso però – con fare da bambina appena ripresa dal papà – di accomodarmi zitta e buona aspettando il mio turno, sapendo che ormai il dado era tratto: la commissione mi avrebbe guardata e ascoltata senza perdere una parola!
Allora mi sono messa l’anima in pace e ho parlato, guardando tutti negli occhi per ogni parola che usciva dalla mia bocca. E cercavo di tenere tutti attenti sul mio discorso. “Ehilà tu non ti distrarre, ne ho anche per te” La parte più bella è che il mio lavoro è stato interdisciplinare e ed io furbescamente ho sviscerato l’argomento toccando tutte le discipline che i docenti presenti in commissione avevano trattato durante il corso di laurea. E guardandoli li sfidavo a smentirmi.
Si può fare? Si, ma è un azzardo, devi non aver niente da perdere. Inoltre grazie a mio marito seduto nella platea avevo avuto la dritta per farmi ascoltare bene, spiego.
Il microfono doveva essere tenuto bene dal filo, quindi io dovevo impegnare la mia testa a parlare del mio argomento, cercare lo sguardo dei prof., mantenere il microfono con due mani e cambiare le slide.
Prof., questa è la convergenza!
Ed ora ditemi voi, vi farebbe piacere leggere un estratto della mia tesi? Allora commenta, condividi, parlane negli autobus e sugli aeroplani, convergi insomma.
Sharing makes the different
2 Comments
Annarita
Gilda sapevo che ce l’avresti fatta e so che farai grandi cose facendo la “differenza”
Ti auguro buon vento
Gilda Pagnozzi
Tesoro grazie mille, spiego le vele e respiro aria buona. Ti abbraccio forte.