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Le chat delle mamme

Sono Gilda. Amo scrivere. Sono sicura che la scrittura può salvare dai mali del mondo (oppure crearli, ma fortunatamente  mi occupo di politica). Credo che scrivere sia condividere con gli altri, ma soprattutto con noi stessi.

Sono una mamma, una moglie, una studentessa, un’imprenditrice (sulla carta, non digitale), ma prima di tutto sono una NIP 

-normal inutil people- 

Le chat delle mamme sono luoghi mediali che mescolano la dimensione pubblica a quella privata, codificando un nuovo linguaggio.

Luoghi mediali dove privato e pubblico si fondono.

Perché vengono chiamate cosi? Perché i padri non vi partecipano, anzi se ne tengono proprio alla larga e beati loro.

Mio marito quando mi vede armeggiare con il telefono ormai non pensa più che io possa avere un amante, da buon uomo medievale del sud che si è evoluto, riconosce la modalità da chat  delle mamme. 

Perché nella chat delle mamme non si discute si monologa. 

“Mamme cosa regaliamo alla maestra a Natale?” scrive una mamma 

– Peccato che sia ottobre – pensano le altre

“Sapete io ho sempre tante cose da fare” 

– ma riesce comunque a scassarmii l’utero scrivendo messaggi sulla chat dalle 5 del mattino ad oltranza – pensano le altre

il sorriso finto nella chat delle mamme

“Io vorrei comprare subito il regalo di fine anno così cancelliamo l’incombenza dalle cose da fare”  

– ma certo cara non preoccuparti prima le priorità – pensano le altre

“mio figlio è il mio primo pensiero”

– a me invece non me ne frega una cippalippa di mio figlio, l’ho messo al mondo per avere i bonus che lo stato gentilmente mi regala dopo che mi ha contato pure i peli del pube e poi mi da due spiccioli tralasciando il fatto che i bambini cacano da piccoli come mangiano da adolescenti. – pensano le altre

“mamme io sto stanca, fate voi e fate piovere”

– io invece mi gratto la patata dalla mattina quando mi sveglio e se mi sveglio altrimenti sto nel letto tutto il giorno a crogiolarmi nelle coperte di flanella che mi ha dato la nonna come una bella addormentata qualsiasi. – pensano le altre

E badate bene le altre mamme sono quelle delle controculture – di cui parla la sociologia e l’antropologia (non sono malattie, ma campi di indagine) – che si alleano in un’altra chat, dove il dialetto è la lingua madre e gli insulti sono la forma base.

Nelle controculture si combatte a gamba tesa ogni forma di tradizionalismo secondo cui la chat delle mamme ritiene valida ogni sua iniziativa.

Ma poi pensate che quasi sempre non si tratta di brevi messaggi, bensì ci troviamo davanti a papiri che piango al sol pensiero di noi con il nokia 6410 e i nostri 160 caratteri, oppure – ed è peggio diceva la buonanima di Quattrocchi – ci troviamo di fronte a vocali infiniti che di solito personalmente (bugiarde lo fate anche voi) ascolto a 2x che solo noi mamme possiamo capire. 

L’altro giorno ho fatto ascoltare un vocale della chat di classe a mia sorella – a 2x ovviamente – mio marito che ci guarda come fossimo due aliene ci dice “Ma come fate a capire?” 

Allora amore, ti spiego come potrei spiegarlo ai nostri figli cosicché lo possa capire anche tu, noi conosciamo il mammesco! Il linguaggio femminile è articolato, una donna apprende un linguaggio diverso ogni volta che raggiunge uno step, quando diventa madre c’è il mammesco. Lo so caro, voi uomini non capite per voi Si vuol dire si, NO vuol dire no. Ma voi siete soggetti semplici, noi, e lo dice pure la Mannoia, siamo dolcemente complicate. 

n.b. Per il linguaggio delle donne mi riservo di produrre ulteriore e comprovata documentazione in un altro articolo.

“Noi siamo femmine e facciamo tutto, invece i maschi si godono la bella vita” Julia 4 anni

n.b.2 nessun marito è stato maltrattato durante la stesura di questo articolo…forse prima si e dopo si.

Come al solito vi invito a condividere le torture che infliggete ai vostri mariti così da trarne ispirazione

comincio io 

Amore mi accompagni a fare shopping?

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